martedì 4 settembre 2012

Sorridere o Ridere a Trentanni. Le regole. Parte Prima.

Single o ammogliata (e non che sei sposata, ma che sei accoppiata forte- es. l'amica Botti). In depressione totale o in attesa passiva del principe di stocazzo.
Come fare? Innanzitutto una bella pulizia dei denti. Molte si intossicano con fumo e caffè e sfoderano un sorriso marrò. Non va bene. Si sa, i denti devono essere bianchi e splendenti, imperfetti e con l'apparecchio a 30 sono "dettagli". L'importante è, sempre, è SORRIDERE. Mi raccomando, sorridere, non ridere!

La risatina leggera lascia intendere. Cosa? Non saprei precisamente, ma ti apre tantissime porte. E' facile, non devi aprire nemmeno la bocca, ti basta tirare su l'angolino da un lato e ammarrare un pò l'occhio. Lo so che ci state provando e immagino cosa ne possa venire fuori. Ma, anche se stiamo facendo delle facce da coglione, con un pò di allenamento potreste arrivare a dei buoni livelli.
Non per niente, quando si tratta di fare "brutte figure" o chiedere cose inutili ed in più ad un bar, mandano me. "La condottiera del sorriso dei piaceri e dei gesti gentili". Bah, ancora oggi mi chiedo perchè le mie amiche vogliono sempre scappottarsela e usano come scusa "Dai Valpi, vai tu che sei più brava!". Io ci casco ripetutamente. Ma care mie, solo così sono migliorata! ù_ù
Dunque, noi l'abbiamo, che l'abbiamo, che l'abbiamo provata. Funziona benissimo!!!!

Poi oltre a sorridere, che serve ad ottenere cose inutili o a rinvigorire la tua autostima, ti è concesso anche ridere ad alcune condizioni:
  1. Quando nessuno ti vede, ridi sguaiatamente. Sti cazzi.
  2. Quando sei con le amiche, tra 4 mura. Sono consentiti gesti anche violenti, tipo spinte, perché si sa, che contribuiscono allo sfogo.
  3. Quando sei con le amiche in un locale, con una bella birrozza in mano, ridi compostamente e di gusto, mai con delirio; ma soprattutto, fallo volgendo un pò la testa e il corpo indietro... tipo "Ah, come sto godendo" ... Raffaella Carrà funziona sempre e sarai invitante. Mi raccomando, non accasciarti in avanti che sembri una sfranta e ti si notano i rotoli di ciccia. E quando lo fai all'indietro stai attenta. Soprattutto se sei seduta su uno sgabello senza schienale e hai bevuto un pò troppo. Rischi che gli altri ridano vigorosamente di te.
  4. Ridi con garbo al bar o quando sei a cena, con una mano delicata davanti alla bocca, perché sennò ti si vede il friariello nei denti. Perché io trentenne, se vado a mangiare la pizza, non mi prendo una margherita senz’olio, ma sasicc’ e firarielli e me la godo. Poi opto per altri metodi-sicurezza (in separata sede). E’ testato, alla fine, l’appuntamento va bene lo stesso - (ah, vecchi ricordi.... ).
  5. Ogni tanto fingi di ridere con un Ah-Ah-Ah da Diva. Se volete una registrazione di come fare, ci provo. La Diva si china leggermente all’indietro con la testa, solleva un po’ il braccino e ha gli occhietti a mezz’asta, languidi. In questo caso, sarà una risata diplomatica ma femminile. Io questa opzione la uso quando mi annoiano molto, ma intendo andare oltre.
  6. Cerca di evitare di ridere quando stai mangiando o bevendo. Lo so, è difficile, ma prova a NON afferrare le situazioni comiche che ti circondano. Esperienza provata, se sei con un’amica divertente che (che ne so) inciampa o dice una stronzata, rischi di sputare tutto il cocktail che stai sorseggiando sinuosamente, in faccia a chi capita. Non è una cosa felice. Io per la vergogna, ho fatto finta di allacciarmi le scarpe (e avevo un paio di decoltè!!!!) e ho raccolto da terra, da vera barbona, un fazzolettino per risalire col viso asciutto. Triste verità.

Badabà. Il "problema" delle amiche è che con loro ti diverti e non c’è scampo. Cazzo… Rifletto… Tentenno. Ma se sto ridendo di gusto, vuol dire che sto benone? Dai, voglio immaginare che sono al top! Si devo essere al top!
Amiche mie, ridiamo tranquillamente come i camionisti (E’ un imperativo)! Sono sicura che ci sentiremo meglio…. E se c’è un figaccione nei paraggi (razza ormai in estinzione) tanto comunque azzecchiamo qualche figura di m*!
Magari l’uomo della nostra vita (che non abbiamo per niente notato) è al tavolo accanto e ha già visto quanta energia abbiamo, nonostante ciò, gli siamo piaciute. Bene, sono passi avanti. O forse le chiamerei speranze. Capito signorina, Magnatell' n'emozione!!!!!

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